Dottore: “Signora, credo che possa essere importante chiedere un supporto psicologico per affrontare questo momento di vita che sta attraversando”.
Qual è la prima cosa che ci passa per la testa quando il nostro medico di famiglia ci dice che, forse, le medicine potrebbero essere più efficaci se accompagnate da quattro chiacchiere con uno psicologo?
Probabilmente penseremmo: “per quale motivo dovrei andare da uno psicologo per risolvere il mio mal di stomaco?”, “psicologo? Ma io non sono matto”…. e così via.
Eppure, il vostro medico potrebbe averci visto giusto. Ci sono alcuni periodi nella vita di ognuno di noi in cui lo stress, i pensieri negativi, le preoccupazioni o anche un trasloco, un cambiamento al lavoro o in famiglia possono tradursi in piccoli malesseri fisici, forse all’inizio trascurabili, ma che con il passare del tempo diventano fastidiosi e invadenti. Dopo svariati accertamenti medici, le giuste medicine e diversi accorgimenti, può succedere che il malessere persista: possibile che dietro al nostro SINTOMO ci sia qualcosa che vada oltre al fisico? Ebbene sì! Qualche volta il sintomo fisico rappresenta una traduzione tangibile e visibile di un malessere non altrettanto evidente: una SOFFERENZA EMOTIVA.
In psicologia il sintomo non diventa solo un “fastidio” da eliminare ma qualcosa da conoscere e comprendere. Secondo un’ottica cognitivo-costruttivista, il sintomo (ad esempio: mal di testa, mal di stomaco, insonnia, tachicardia, dermatite, disfunzioni sessuali, ecc.) è il modo più funzionale che l’individuo ha trovato (anche se non consapevolmente) per far fronte alle difficoltà del momento. La tipologia del sintomo può essere collegata al modo con cui ognuno vede e vive il mondo . È come indossare ogni giorno un paio di occhiali con lenti colorate: ognuno ha il proprio colore di lente che gli farà vedere il mondo e le esperienze che vive di quella tonalità. Tuttavia, in alcuni momenti difficili della vita, certe modalità di lettura della realtà circostante possono non essere funzionali. Un percorso psicologico può essere un valido strumento per conoscere e riconoscere le proprie modalità di lettura e scoprirne di nuove e più fuzionali.
È importante sapere che lo PSICOLOGO non è colui che dispensa “ricette” o “consigli”, ma un professionista che, attraverso un ascolto empatico e non giucante, aiuta la persona a trovare dentro di sè le risorse presenti ma in quel momento ofuscate dalla sofferenza.
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